I Rhodesian Ridgeback non dimenticano, al contrario dell’uomo

Molte persone pensano che i cani hanno una memoria debole, basata sull’istinto e sui condizionamenti esterni. Nulla di più sbagliato, i ricordi in un cane sono incredibilmente persistenti, spesso molto più dei nostri.

Mai sottovalutare la memoria di un Rhodesian Ridgeback

I cani spesso possono sembrare un po’ distratti a causa della memoria a breve termine che dura solo dai 5 ai 10 minuti. Ad esempio si dimenticano quasi subito il luogo in cui hanno lasciato per l’ultima volta il loro gioco, oppure il fatto di aver urinato in casa.

Al contrario però hanno una memoria a lungo termine che funziona molto molto bene per le esperienze considerate importanti, sia positive che negative. I cani sono in grado di riconoscere il loro padrone attraverso immagini fotografiche abbastanza grandi. Un cane inoltre è in grado di riconoscere la voce di una persona anche a distanza di anni dall’ultima volta che l’ha sentita.

Un cane si ricorderà per sempre un episodio molto negativo e non dimenticherà mai una persona che l’ha maltrattato, così come avrà sempre nel cuore chi l’ha aiutato e amato.

Le 5 memorie dei cani

  1. La memoria ancestrale definita anche con il termine di istinto, risale al periodo in cui i cani erano ancora selvatici. Questo tipo di memoria vive latente nel cane da città, ma può sempre risvegliarsi nel caso di necessità, ad esempio se un cane viene abbandonato e deve ritrovare la via di casa, il fatto di rotolarsi su animali in putrefazione per mascherare il suo odore, l’istinto nei cuccioli di non fare i bisogni al di fuori del giardino di casa per non marcare il territorio con il loro odore, ecc…
  2. La memoria di razza gioca un ruolo importante sull’indole e il carattere di un determinato cane. Si tratta di un istinto innato, non frutto dell’addestramento, che caratterizza ogni razza in base alla sua selezione. Esso distingue un cane da pastore da un cane da ferma, un cane da tana da un cane da pista, un cane da muta da un cane da difesa. La memoria di razza non è solo frutto della componente genetica ereditata dagl’antenati, ma è un qualcosa di più antico e misterioso, una memoria storica che permette a un cucciolo di tre mesi di compiere azioni (in base alla sua razza) che mai ci saremmo aspettate o immaginate. Se riusciamo a risvegliare la “memoria di razza”  nel nostro cane, avremo un Rhodesian Ridgeback molto più abile e ricettivo a fare molte altre cose.
  3. La memoria meccanica permette al cane di ricordare movimenti già compiuti e di ricordarli sempre con maggior facilità. Ad esempio un cane che inizia una disciplina come l’agility, grazie alla sua memoria meccanica ad ogni allenamento farà sempre progressi.
  4. La memoria affettiva permette a un cane di associare i propri stati emotivi a situazioni ben precise, positive o negative.
  5. La memoria associativa permette invece al cane di trattenere informazioni ed esperienze per molto tempo (come spiega la Dott.ssa Cristina Castellani).

Per una memorizzazione efficace e permanente degli insegnamenti è importante la coerenza con la memora di razza (più un cane è portato a fare certe cose più sarà facile per lui apprenderle), la ripetizione costante , il progredire molto gradualmente con gl’insegnamenti in modo che lui possa assimilarli, una buona motivazione come il gioco o un  premio da lui gradito.

 

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