In un articolo precedente precedente ho usato volutamente l’esempio di un cucciolo che si stressa perchè viene lasciato solo: questo infatti mi permette di introdurre un argomento di grande “attualità” in psicologia canina, e cioè la cosiddetta “ansia da separazione“.
Di cosa si tratta? L’ansia da separazione è un problema psicologico che si manifesta con una reazione anomala all’assenza del padrone: all’inizio può trattarsi di semplici segnali di disagio(pianti, mugolii), che poi diventano agitazione vera e propria (depressione o iperattività, abbaio incessante, ecc…) e che possono sfociare in un comportamento aggressivo-distruttivo che può ripercuotersi sul cane stesso (autolesionismo), sulla casa (sporcare in casa o… demolirla letteralmente) e talora sullo stesso padrone (mordere per impedirgli di uscire, anche se questo comportamento è rarissimo nei cuccioli di Rhodesian Ridgeback). Le cause prime dell’ansia da separazione sono l’insicurezza e la mancanza di autostima: questo si riscontra spesso nei cani tenuti come “bambini di casa”, con padroni iperprotettivi che non permettono al al cane di “crescere” psicologicamente.
Un altra causa predisponenete all’ansia da separazione è il distacco troppo precoce dalla madre, che causa un trauma nel cucciolo: questo stato d’animo ritorna quando il cucciolo, che si è legato al padrone si sente “abbandonato” anche da quest’ultimo. Per questo motivo molti cani di importazione venduti tramite grossisti o negozi (staccati prestissimo dalla madre per arrivare in negozio a un’età “appetibile” per il cliente), manifestano la patologia: e per questo l’ansia da separazione, guarda caso, è diffusissima tra i “cani di moda”. talora l’ansia da separazione può essere causata dall’arrivo di un neonato o (più sporadicamente) di un nuovo membro adulto della famiglia (padrone che si sposa, madre anziana che viene a vivere con il figlio, ecc…).
Molte delle manifestazioni descritte come “gelosia” dai proprietari altro non sono che sintomi di ansia da separazione. NON causa, invece, ansia da separazione l’arrivo di un altro cane: la “gelosia”, se c’è, è solo antagonismo gerarchico, e l’ansia non c’entra nulla. Anzi, in diversi casi l’ansia da separazione si può curare dando un compagno (o una compagna) al cane che ne è affetto. Questa patologia è diventata molto frequente negli ultimi anni, perchè il rapporto cane-padrone è diventato sempre più stretto: quando il cane viveva in cortile o in giardino, e con l’uomo passava solo i momenti di lavoro, il rapporto era sicuramente meno completo, ma l’ansia da separazione era un problema praticamente sconosciuto. La semplice constatazione storica dovrebbe far capire ai padroni la differenza tra un cane “sociale” e un cane “appiccicaticcio”, incapace di gestirsi autonomamente. Infatti se è giustissimo vivere insieme al cane per la maggior parte del tempo, è altrettanto importante abituare il cane a non considerarci una “stampella” senza il cui appoggio l’animale “frana” psicologicamente.
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